Spoleto Arte - SPOLETO INCONTRA VENEZIA
Ricordando le parole di Van Gogh scritte in una lettera nel 1885 al fratello Theo, si possono individuare interessanti spunti per commentare lo stile di Andrea Zampollo: "Della natura conserverò una certa sequenza e una certa esattezza nel disporre i toni e studio la natura in modo da non fare sciocchezze e restare nei limiti del ragionevole; tuttavia, non mi importa che il mio colore sia proprio lo stesso, purché sia bello su tela tanto quanto in natura. Bisogna sempre fare uso intelligente dei bellissimi toni, che i colori creano di loro propria iniziativa, quando li si spezza sulla tavolozza e bisogna iniziare dalla propria tavolozza, dalla conoscenza, che si ha dell'armonia dei colori, il che è ben altra cosa dal seguire servilmente e meccanicamente la natura".
Zampollo ha fatto sua la Lectio Magistralis dell'esimio maestro Van Gogh e ha interiorizzato l'uso del colore e della luce per dare più espressività ai dipinti. Un tracciato, che si mantiene fedele alle tematiche predilette del figurativo realista e del ritrattistica, proposti in chiave moderna.
Egli dimostra di preferire l'approccio in cosiddetta "presa diretta", l'interazione immediata con la realtà del confronto in prima persona con i soggetti protagonisti delle rievocazioni. Il suo "fare artistico" è un continuo mettersi in gioco, creando rapporti di influenza reciproca tra il tema affrontato e l'ego dell'artista, che agisce sulle tele. Questo emerge soprattutto nell'ambito del ritratto, dove oltre all'aspetto puramente fisionomico, cerca di valorizzare anche tratti e caratteristiche, che possono in qualche modo farci comprendere alcuni elementi dell’interiorità e del carattere. Inoltre, va rimarcato, che i soggetti più anziani dai volti scavati, rugosi e vissuti, possiedono un'espressione aggiuntiva costituita dalle esperienze di vita, che viene volutamente fatta risaltare come plus valore rilevante della loro immagine. Zampollo indaga con cura gli aspetti e i contesti di appartenenza sociale dei personaggi immortalati, analizza le situazioni e i momenti salienti, caricandoli di significato simbolico, così ogni singolo ritratto diventa un emblema di esistenza peculiare. La fatica, l'impegno, le vicende della vita, le sofferenze, conservano nei dipinti la dignità dell'uomo e la vecchiaia è sinonimo di saggezza, di accorta lungimiranza, di ponderato buon senso.
L'autore imprime le emozioni che trova in se stesso e sperimenta una pittura fatta di emozioni. A livello stilistico si denota la particolare attenzione ai dettagli, mediante una stesura calcolata della pennellata, in modo che la materia pittorica sia usata come strumento per definire al meglio e perfezionare l'insieme compositivo. La sperimentazione è sempre attenta alla valutazione strutturale globale, alla totalità dell'effetto. Sono riprodotti con dovizia i passaggi cromatici chiaroscurali più certosini, che offrono un'interpretazione emozionale assai pregnante sia a livello formale sia contenutistico. Si evince la spiccata aderenza al vero, la meticolosa cura nella determinazione degli elementi e delle cromie, in una visione che studia i contrasti tonali e la vibrazione materica e l'impasto delle tinte, per andare oltre la pura rappresentazione del reale ed evocare coinvolgenti impressioni visive ed emotive.
Dott.ssa Elena Gollini [Giornalista, Curatrice]
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