Week End Con l'artista 2014
PROGRAMMA COLLETTIVA D'ARTE - WEEK END CON L'ARTISTA
Durante l’evento Spoleto a Colori 2014 si svolgerà una Collettiva d’arte curata da “Week End Con l’artista”, con lo scopo principale di permettere a tutti gli artisti di riunirsi per un momento dove mettere a confronto i diversi stili.
Quest’anno l’evento sarà arricchito da diversi momenti nei quali tutte le forme artistiche potranno essere espresse con il massimo di visibilità in una cornice che raccoglie tanti visitatori.
La Collettiva d’Arte si svolgerà presso le sale del Cantiere OBERDAN (Piazzetta dell’Erba), sito particolarmente suggestivo.
Da Venerdì 25 Aprile A Domenica 4 Maggio
Apertura tutti i giorni
-Programma della collettiva d’arte-
Venerdì 25 Aprile 2014 – Collettiva d’arte
sarà possibile visionare tutte le opere presenti in galleria
Sabato 26 Aprile 2014 – Vernissage
Vernissage di apertura della Collettiva D’Arte, durante l’apertura saranno presentate le opere e gli artisti che hanno dato vita alla collettiva con un commento critico. Oltre ad un rinfresco vi sarà anche un intrattenimento musicale itinerante che farà da cornice a tutte le gallerie che aderiscono alla "via dell’arte" creando un vernissage itinerante che si snoderà tra tutte le gallerie.
Domenica 27 Aprile 2014 – Collettiva d’arte ed Estemporanea di pittura
La Galleria “weeek End Con l’Artista” sostiene anche l’evento “Tratti d’artista “ Estemporanea di pittura che si svolgerà presso il Chiostro di San Nicolò durante la giornata di domenica.
Lunedi 28 e Martedì 29 Aprile 2014 – Collettiva d’arte ed “Incontra i Maestri”
Durante le giornate di Lunedi e Martedì uno o più artisti saranno presenti in galleria ed oltre a visionare i lavori sarà possibile intrattenersi e con loro chiedere consigli scoprire segreti disquisendo di arte in tutte le sue forme.
Mercoledi 30 Aprile 2014 – Collettiva d’arte, notte bianca, performance artistica e arte afro-americana
La galleria rimarrà aperta dalle 14.30 con apertura straordinaria serale.
Durante la serata di mercoledì tutta la città si colorerà di spettacoli e la collettiva si sposterà sulla via cittadina. Alcuni artisti si esibiranno in performace ispirate al proprio stile artistico.
Durante la serata si svolgeranno anche degli spettacoli di balli e musica ispirati alla cultura afro-americana, saranno allestite alcune mini personali per l'occasione.
Giovedì, Venerdì e Sabato 1,2 e 3 Maggio 2014 – Collettiva d’arte e prove d’artista
Alcuni artisti realizzeranno presso il cantiere una loro opera.
Domenica 4 Maggio 2014 – Collettiva d’arte
FABRIZIO BRUSA
La comunicazione di un pensiero positivo, per invertire la tendenza e aprire una finestra su paesaggi ridenti e giornate di sole, come lungo tutto il lavoro fi Fabrizio Brusa, pittore meditativo e lirico, attento all’armonia delle forme e dei colori ma profondo e intimista nella rielaborazione poetica.
La capacità di trasfigurare memorie di luoghi senza citarne dettagli superflui, rendono i dipinti gravidi di quella percezione sottile simile ad un’allure che pervade ogni angolo del quadro.
Alla base del suo lavoro vi è la sintesi e ricerca della luce, elemento fondante di tutto l’impianto del racconto figurativo utilizzato come strumento di esplorazione della visione pittorica del reale.
Hanno la morbidezza di un’impalpabile visione i ritratti a gessetto dai colori morbidi e delicati, quasi antichi eppur così vivi in un presente che da voce alla continuità della tradizione con tocchi personali. Una personalità quella di Fabrizio Brusa, ben delineata e leggibile, in modo particolare nelle marine dove pochi elementi si realizzano alla distesa celeste dell’acqua: pietre, alberi, ombrelloni, si stagliano nel blu con leggerezza, custodi di ricordi e quinta prospettica su linee d’orizzonte dove la voglia di partire si mescola al desiderio di tornare.
La terra dunque, il vento e il chiarore, interagiscono lasciandosi percorrere dal soffio leggero dell’aria, che alita su natura e oggetti senza disturbarne l’atmosfera di felice sospensione irreale.
Giornalista e Critico d’arte Silvana Nota
OLINDA CASADEI
Sono nata il 1-gennaio-1945 “Classe di ferro “ come dico io!!!!. Gestisco un B&B nella casa dove abito a Pievestina. Sono amante della natura e dipingo come autodidatta.
Sin da bambina mi esercitavo a pastrocchiare su qualsiasi pezzo di carta mi capitasse per mano, ma sempre saltuariamente. Solo dal 2000 ho cominciato a dedicarmi con maggior entusiasmo, prendendolo come il gioco che da bambina non ho potuto giocare.
Ora frequento saltuariamente lo studio del maestro Adriano Maraldi e i lavori che faccio mi danno sempre più stimolo a continuare in questo gioco, perché “mi toglie ogni stress lavorativo e mi da molta serenità interiore. Se nel mondo tutti, invece di fare delle guerre, si mettessero a dipingere, tutti quanti noi vivremmo molto meglio e ci sarebbe meno odio e più rispetto fra noi esseri umani. Alcuni dei miei dipinti si trovano presso privati a Amsterdam, Barcellona, Bogotà, Kalinkovici, e molti altri a Cesena, Savignano sul Rubicone.
Cordialmente Oly
STEFANIA CAPPELLETTI
“(…) Stefania Cappelletti ha particolari meriti nel dipingere paesaggi e vedute ove compaiono laghi e specchi d’acqua. Che diventano mezzi per esprimere il riflesso delle piante, degli alberi (…). La pennellata è ampia e decisa, numerosi sono i contrasti di luci nel raffigurato, il colore sembra sgorgare dall’interiorità e dalle emozioni che la natura trasmette (…)”.
“(…) la metropoli uggiosa appena illuminata dai bagliori delle insegne, dai soffusi lumi dei semafori avvolge l’uomo moderno in una coltre di melanconia e nebbia. Il senso di alienazione sprigionato dai dipinti dell’artista è costante attraverso la cromia bituminosa, piatta e grigia che caratterizza la tavolozza cromatica.(…) Tutto è immerso nel silenzio chiassoso della città che ruggisce attraverso i suoi meccanici latrati come un morente drago di latta”.
Critico,Conte ,Prof alla Sapienza di Roma, Daniele Radini Tedeschi
“L’artista Stefania cappelletti, dal 2012 fa parte ,in qualità di Accademica, dell’Accademia dei santi Lazzaro, Ignazio di Loyla e Francesco Borgia. Ella ha particolari meriti nel dipingere paesaggi e vedute. Il Vedutismo, genere pittorico che ha avuto il suo acme illustre con artisti quali Canaletto, Bellotto , Lorrein, si è concentrato sin dall’inizio sui temi paesaggistici urbani realizzandoli con una condotta lenticolare e particolareggiata (…). Ciò che ella predilige sono le nebbie della città, il traffico, il bagliore dei lampioni, il luccichio delle réclame. L’atmosfera pertanto cupa e grigia sta simboleggiando l’alba della giornata, ovvero il momento in cui la città, corpo meccanico, si desta iniziando la sua ciclica attività”.
Daniele Nicosia ‘’La nuova Voce Roma’’
GIORGIO CARLINI
Artista di Spoleto che ha sperimentato un nuovo essere dell’arte, il ferro simbolo e forma di ricordi lontani, la materia si piega letteralmente sotto le mani esperte di Carlini.
Le sue opere rappresentano tutto lo sforzo che la loro produzione ha richiesto, la saldatura ad elettrodo segue le linee delle figure come il pennello dell’artista ed ogni tocco contiene in se lo sforzo che l’anima racchiude.
La lettura delle opere necessita di aprire la mente e vedere in ogni goccia del lavoro l’attenzione ed un po' la malinconia dove la materia si piega e lascia trasparire il soggetto che come in una rappresentazione rupestre esplode in tutta la sua forza.
CUNICH GIANLUCA
Nasce a Torino nel 1965.
Dopo la laurea in Economia e Commercio conseguita presso l'Università degli Studi di Torino, parallelamente alla carriera professionale, decide di dedicarsi allo studio del disegno e della pittura che lo appassionano da sempre, maturando la sua formazione presso l'Accademia Pictor di Torino, dove ha modo di approfondire linguaggi diversi e individuare il proprio stile. In quest’ambito viene a contatto con diversi maestri e artisti, esplorando diverse possibilità espressive. Ad interessare il tema del suo lavoro è soprattutto la figura femminile, letta nel suo aspetto contemporaneo, osservata attraverso una lente figurativa in cui trova posto, accanto al linguaggio del corpo, il senso di una comunicazione visiva che si esprime come in un fermo-immagine, nel quale però trova posto un dinamismo di fondo preciso e cercato. Espone abitualmente in numerose mostre ed eventi a carattere culturale e artistico, recensito da numerosi giornali di settore.
(…) Il cinema, il fumetto, la ricerca dell'immagine fotografica mutuata dai media, la scrittura creativa, il teatro, rappresentano alcuni tra i molteplici elementi che si fondono nell'opera di Gianluca Cunich, la cui opera è risultato di un progetto creativo frutto di interdisciplinarietà culturale e artistica. Il colore e la composizione diventano così scena su cui riflette la possibilità di interagire con la realtà attraverso il filtro dell'arte, che permette la libertà del sogno e di una dimensione figurativa eppure fantastica.
Silvana Nota – giornalista e critica d’arte
D'AGATA ANNA PAOLA
Il fare arte di Paola d’Agata è sintesi mirabile tra raffigurazione e rappresentazione. Con un talento palese nel tratto grafico riesce a raffigurare e strutturare lo spazio del quadro riuscendo a fare armonia tra fondo, figura e oggetti. È come se la sua ispirazione fosse l’iperspazio tra l’immanenza e un’altra dimensione dove la favola e l’onirico hanno la loro ragione di esistere. Lei con i colori riesce a rappresentare i connotati che l’osservatore conosce e riconosce e mirabile è la sua capacità di equilibrare i toni, è un’esperienza questa che le donne sanno esprimere e realizzare come nessun uomo saprebbe mai sempre che dal femminile si prenda insegnamento. Lei riesce, infatti, a dosare lo spazio e il particolari dosando luci, sfumature, colori caldi e freddi, linea, forma, superficie, tutto diventa tessera di un mosaico che si compone nel fare arte, quasi che l’alchimia di Paola abbia bisogno dell’esperienza pratica per completarsi. Ogni oggetto, il disegno così come la figura, sono, nella concezione estetica di quest’artista, gli elementi perché un racconto antico possa essere narrato con l’idioma di questi tempi moderni. È una donna che ha una coscienza spirituale che risente del misticismo umbro e nella che nella pittura lei vede l’espressione massima perché il suo essere donna, madre e ragazza non abbia mai a sentire il tempo né i tempi. L’arte è il modo per sconfiggere ogni oblio e fermare l’oscura clessidra. Paola D’Agata riesce a riassumere l’esperienza espressionista dei primi del 900 e ai toni forti talvolta taglienti e cupi lei oppone una cifra cromatica pacata, riflessiva quasi che il vedere non fosse altro che l’inizio di una introspezione e il quadro non fosse altro che un mezzo per riscoprire di esser capaci ancora di guardare.
Alberto D'Atanasio
DIFRANCO ENZO
Enzo Di Franco nasce ad Alcamo nel 1938. Compie gli studi universitari a Palermo laureandosi in geologia (…), riservandosi sempre, però, uno spazio per coltivare la sua vocazione per la pittura. Si trasferisce a Milano dove frequenta gli studi artistici di alcuni amici, pittori, partecipa a mostre collettive, concorsi e manifestazioni. Nel 1973, a Milano, tiene la sua prima mostra personale, alla quale sono seguiti numerosi altri appuntamenti in Italia e all'estero. La nostalgia per la sua terra, la Sicilia, dalla quale trae origine la sua pittura, lo riporta al paese natio. (…) Negli anni novanta la sua attività di ricerca pittorica ed espositiva diventa sempre più intensa, dipinge numerose tele, anche di grande dimensione, e realizza ben quattro mostre tematiche dal titolo: "Del mare, dei Tonni e degli Uomini"; "Il Mercato: luci, colori, emozioni"; "Viaggio in Valtiberina"; "I colori della tradizione". Attualmente vive e lavora ad Alcamo, ma continua a proporsi con successo al pubblico ed alla critica di diverse città italiane ed anche oltre confine. Tra i riconoscimenti più significativi: la destinazione di alcune sue opere alla pinacoteca d'arte contemporanea di Cisterna di Latina.
"Isole e terre sospese su trasparenze di fondali che dissetano lo sguardo. Respiro di mare l'alternarsi dei blu e dei verdi nel tremolio mutevole di squame. Stanche barche colorano il sonno dei porticcioli. Tese ali di gabbiano galleggiano nell'aria. E gli uomini, labbra di sale rughe profonde, ustioni della luce pupille rosse, strali a fiocinare nel sangue ribollente delle mattanze. Tonni, galeoni d'argento rapinati all'avventura delle acque. Dai quadri scorre agli occhi che si fissano, nell'espressionismo delle figure, la leggenda delle onde confine e transito dei sogni."
Nello Rosolino Rosolini
GENTILI MIRCO
Nato a Spoleto nel ’86, è sempre stato attratto dal mondo della fotografia.
Lavorando nel modo del design digitale ha trovato naturale avvicinarsi alla digital art come evoluzione e completamento della sua passione.
I suoi soggetti sono preferibilmente persone o nature morte su cui vuole dare una duplice visione della realtà, fissare nello scatto il mondo come momento di ricordo trascendentale, su cui calare i sentimenti, i pensieri del momento e su di essi il supporto digitale si plasma, si piega dando sfogo all’estro artistico di Mirco.
GUBBINI STEFANO
Stefano Gubbini nasce a Spoleto nel 1970, con una ventennale esperienza nell’astrattismo e nell’informale.
Dal 1998 espone in diverse mostre, si annoverano tra le più importanti Londra, Olanda e diverse a livello nazionale.
La sua arte ha le radici nella body art, per poi scoprirsi come pittore dove ha riportato le esperienze della body art sulle tele e su legno.
Tuttora partecipa a rappresentazioni di bodypainting sia in Italia che all'estero.
Qui presente opere espone rappresentazioni dai colori vivaci ed intensi, ispirato da un minimalismo cromatico di ispirazione afro-tribale, dove le dimensioni dello spazio si racchiudo e devo lentamente essere scoperte.
KARAMUSKA ELENA
Elena Karamushka nasce a Kiev nel 1961, vive e lavora in Italia dal 1992, il suo lavoro copre le tecniche di bassorilievo, sculture e affresco con grande maestria ricevendo riconoscimenti e premi.
Il bassorilievo è un metodo di scultura che intaglia il marmo o la pietra da una superficie rocciosa o da un blocco squadrato. Nell'antica Roma i primi bassorilievi erano le targhe create appositamente di pietra, per durare nel tempo. Il bassorilievo si trova a meta strada tra scultura e quadro e arricchisce opera d’arte, con effetto 3D. Lo stile raffinato e antico delle sue opere arricchisce l’arredamento classico o moderno e crea un'atmosfera unica del Rinascimento Italiano, con tutti i suoi alti canoni spirituali e sorprendente gusto raffinato.
Scultura, una corrente d’arte figurativa, le sue opere hanno una forma tridimensionale e sono in materiale duro o plastico - nel senso più ampio della parola, arte di creare da argilla, cera, pietra, metallo, legno, osso e altri materiali immagine di uomo, animali e altri oggetti nella natura tattile, le loro forme fisiche. Le opere di Elena Karamushka sono ispirate da Italia, soprattutto periodo Rinascimento. Le sculture di Elena Karamushka sono piccoli capolavori - sculture d'autore colorate a mano con ossidi naturali.
Lo stile d’arte "affresco" rispetto al resto dello stile classico trasmette meglio lo spirito del Rinascimento Italino. Usando questo stile di pittura in effetti Elena Karamushka ottiene l’effetto degli antichi affreschi. I quadri sono più materici, hanno la propria consistenza. Certi elementi sono dipinti o incisi, altri sono realizzati con tessuto aggiunto. Tutto insieme rende il quadro più ricco, in perfetto stile classico italiano.
KERINOVA KAMILA
Nasce a Tashkent (Uzbekistan) il 14/01/1965.
Da subito la sua inclinazione per l'Arte studia pianoforte al conservatorio per lunghi anni, ma il Teatro è quel che più la attira, diventa prima attrice del teatro stabile di Tashkent, numerose le sue tournee all'estero coglie il favore dei critici, ma non l'attimo fuggente, che la porterebbe ad abbandonare i suoi amici attori per calcare palcoscenici ben più importanti.
Poi in Italia: Spoleto, il Festival dei due mondi, si innamora del bel paese ; decide di rimanere in Italia, cambiare vita, ma nelle vene scorre sempre il virus del Teatro, delle emozioni, dell'arte in genere.
Infine la scoperta della Pittura, che cattura l'animo estroverso di Kamila.
Si avvicina piano piano ma con forte interesse,
segue dei corsi a Terni presso i maestri Sandro Bini, Michela Crisostomi e Diletta Boni,
con ottimi risultati, prova varie tecniche e si trova proiettata in un nuovo mondo colorato che la emoziona nel profondo dell'anima !!!
NATALINO ALDANESE
MANCINI OTTAVIO
Di Spoleto del ’62 una passione trattenuta per l’arte che l’ha portato ad intraprendere un percorso intimista volto a sviluppare la sua arte in modo personale.
Esperto del colore a spatola le sue opere sono allegre, briose, esse vogliono cogliere quel momento della natura che rappresenta la nascita, la vita.
Campi di fiori in primavere soleggiate, estati calde, le sue opere raccontano le giornate, quelle della vita che oogi giorno è difficile e trovare e per le quali è necessario lasciarsi andare ai pensieri e riversare gli stessi sulla tela.
MANNONI GIUSEPPE
In un pensiero di Giacomo Leopardi trovo l’essenza di quanto vorrei dire del personaggio e dell’artista Giuseppe Mannoni:
“L’Arte accresce la vitalità dell’uomo”. Conoscendo fin dalle origini il processo pittorico del Mannoni – ne posseggo un quadro di quando aveva 16 anni e poi altri cinque delle vari fasi della sua e mia vita- e studiando più a fondo il suo cammino di uomo e di pittore, ritengo l’idea di Leopardi sull’Arte quanto mai adatta alla personalità del Mannoni. Infatti nella sua arte pittorica egli traduce tutta la vitalità della propria personalità, timida e riservata all’esterno, vivace, creatina e, oserei dire, vulcanica, nella profondità del suo essere.
L’uomo interiore, saggio, riflessivo e discreto diventa, nella produzione artistica, quasi temerario, imprudente, esplosivo. Due nature, due personalità? Oppure una personalità che nell’azione traduce tutta la ricchezza della sua capacità contemplativa della vita, dell’amore, delle persone e delle cose? La sua personalità la si ritrova tutta e la si scopre forse appieno nella poliedricità della sua arte pittorica: pittura difficile da descrivere in parole, molto più difficile studiarla e scoprirla nelle sue raccolte davvero ricche, soprattutto per la diversità della produzione, che viene fori prepotente da ogni quadro che qui si ha la possibilità di ammirare e contmplare nella sua completezza.
La pittura del Mannoni non è monocorde: è variegata, diversa, anticonformista per certi accostamenti audaci.
Passato, Presente…ma anche futuro Nella pittura del nostro artista i segni hanno un valore determinato, di messaggio appunto, non esprimono il vago e l’indefinito. Piace al nostro pittore l’imitazione dell’uomo e delle sue passioni.
Di Michele Giovanni
MANNONI MARINA
La pittura di Marina Mannoni: arte o passione?
L’arte è un dono che viene offerto a tutti gli uomini. Non a tutti però, e solo pochi sanno cogliere tale privilegio e consegnare la loro arte alla storia che le custodirà e sigillerà per sempre. La domanda che dobbiamo porci è: quanti di noi hanno saputo afferrare l’attimo e tradurlo nel proprio bene, nella propria letizia ? Un sogno, una chimera o realtà? La produzione artistica in questo ultimo scorcio di secolo ha generato di tutto e di più. Pittori si sono inventati per moda, per esibizionismo, per protagonismo, per sfoggio e per ostentazione. Ma c’è chi ha lavorato con l’arte nel cuore, in silenzio, in solitudine, magari senza cavalletto e senza grandi attrezzature. Eppure questi artisti esprimo arte pura.
La ricerca artistica di Marina, lentamente ha messo in luce il suo trasporto per l’arte figurativa che non si traduce in una malinconia del periodo figurativo del Rinascimento, del Barocco, del Realismo e tantomeno del periodo, seppur intenso e mirabile, dell’Impressionismo e de l Puntinismo intriso di rappresentazioni ancora riconoscibili.
L’arte di dipingere è il modo con cui si vive una realtà che passa attraverso le emozioni dell’artista che cerca di trasmetterle rappresentandole nel modo più naturale: la pittura. E, come in un film, fa rivivere allo spettatore le stesse emozioni che il regista ha sentito nel momento in cui girava le scene.
Nei suoi quadri, sento che una energia pervade il mio animo che evoca immagini a volte anche lontano dalla pittura che ho di fronte. Ma il segreto è proprio questo, l’arte di Marina è proprio questa, non quella di trasfondere la sua anima ma di riaccendere quello che è già presente in noi.
Luigi Grosso
MARINANGELI EVELINA
Nasce a Nizza Francia nel 65, vive l’infanzia e l’adolescenza in Umbria dove dall’età di 14 anni inizia a lavorare nell’arte ed in particolare nell’antiquariato come restauratrice. Segue un percorso artistico personale minutamente curato.
Poi la sensibilità innata la porta al gran passo, dapprima incerto, ma subito dopo deciso e determinato a dipingere, pluripremiata allo Spoleto festival art, ha esposto in mostre nazionali e internazionali quali Messico, Olanda e Bruxelles.
Neanche lei lo sa spiegare. E’ stata una forza, un’urgenza a cui non ha saputo resistere. Le visioni, i colori, il movimento hanno agito suo tramite per esprimere un mondo spirituale intenso, a lungo sopito, che all’improvviso è esploso destando meraviglia in chi, come me, la conosce da tempo, ma anche in lei stessa (…).
Adesso è un fiume in piena. I suoi quadri si susseguono in immagini per troppo tempo represse ed esprimono l’opulenza interiore della sua anima.
Clorinda Ragni
MERLO ENRICA
Raffinata, intensa, psicologica la figura della grande interprete e' icona di bellezza, mistero e introspezione e l'autrice riesce a rendere l'essenza del personaggio con una tecnica elegante e puntuale specchio del mistico soliloquio tra passione e rigore. Il tratto pulito, le ombreggiature tonali, l'accostamento stilizzato in senso psicologico e' intimamente allusivo rendono l'opera ricca di spunti introspettivi tra societa' dell'immagine, della comunicazione e del bello ideale.
Guido Folco
MIAN MARINA
Marina Mian è un’artista sapiente e passionale, dolce e delicata, mai sopra le righe. Predilige le raffigurazioni di corpi femminili e maschili, elaborati in stili e forme assolutamente personali, eleganti e pieni di significato. E non disdegna escursioni nella Metafisica e nel Simbolismo. Tutto è sempre segnato con linee, forme, spazi e colori che denotano una notevole abilità pittorica. Ma cio’ che colpisce maggiormente nell’opera della Mian è la sua straordinaria capacità espressiva nel rappresentare l’intimità dell’animo umano.
E’ il mondo di una donna in perenne tensione verso la realizzazione di se stessa, tra fisicità e spiritualità. Ed è una tensione spesso drammatica, così legata alla bellezza corporale, che appare costringerla malinconicamente ad un’attesa sognante e quasi rassegnata. Come in “Rifugio”, ove la bellezza, spesso altrove appena velata da bianche lenzuola, addirittura si racchiude e si adagia in un corpo di nautilus (…). L’Arte di Marina Mian è comunque sinonimo di Bellezza. Ed è la stessa Bellezza il messaggio e la soluzione stessa, ritengo, della sua Arte. (…)
Alessandro Trani
(…) Splendidi i sui nudi dove lo studio della sensibilità e fragilità umana si mescolano con tonalità pastellate e cromatismi sofisticati. (…) L’ultimo periodo della sua evoluzione si caratterizza verso un surrealismo fantastico dove Marina si sofferma di più sulla condizione emozionale della natura umana con delle opere di forte impatto tecnico ed emozionale (…)
Roberto Proietti
PARIGI NELLA
(…) Lirica e sensibile ma anche decisa e determinata nel prendere distanza da superflui compiacimenti estetici che inutilmente indebolirebbero la forza comunicativa che la interessa, Nella Parigi sa infatti cogliere nella bellezza non solo apparente e non sempre indispensabile il segno di un aspetto altro della materia che ci circonda. (…) Al centro della sua ricerca artistica, vi è il preciso intento di «portar fuori quel che vi è di bello dentro». (…) Arte dunque come linguaggio universale, senza barriere. (…) Colori accesi, caldi e rassicuranti si fondono così in cicli di tele che si accompagnano a disegni e sanguigne altrettanto suggestivi e intensi. (…) Nell’opera di Nella Parigi, sono i volti di donne, i bimbi e agli adolescenti, gli uomini colti in gruppo a conversare, le composizioni che, specchiando l’immagine, ci raccontano della loro anima. (…)
Silvana Nota
Ad osservare la pittura di Nella Parigi si è presi dalla piacevole sensazione di trovarsi al cospetto di un mondo nel quale la componente umana ha ancora la sua vivificante presenza, con il richiamo di scenari in cui la naturalezza degli impianti si accompagna felicemente alla sincerità degli accadimenti. (…) Eclettica nell’articolazione delle sue forme espressive, che vanno dalla pittura alla grafica, dalla scultura alla ceramica, Nella Parigi riesce a conciliare con lodevole disinvoltura l’incidenza icastica della realtà nei suoi aspetti più evidenti con le raffrescanti suggestioni del sogno, regalando a chi si accosta ai suoi lavori palpiti di coinvolgimenti emotivi e sussulti di ritrovata, decantata gioia di vivere.
Giuseppe Nasillo
PASQUALLI RAFFAELLA
Il viaggio, geografico, in luoghi lontani e nella propria terra, che conducono sulle tracce della compressione e di saggezza senza confini, rappresentano il punto centrale della raffinata opera di Raffaella Pasquali, (…)
Silvana Nota – Critico d’Arte
Nelle opere di Raffaella Pasquali si percepisce il senso dell’universalità del linguaggio artistico. L’artista vercellese riesce infatti a riportare sulle tele frammenti di vite molto lontane dalle nostre: non solo i colori di un mercato dell’ecuador, il sorriso di un bambino delle Ande, lo sguardo di una giovane donna cambogiana, ma anche il profumo intenso di un mazzo di tulipani. Sono attimi vissuti dall’artista e cristallizzati nelle sue opere, emozioni che prendono forma e non conoscono più distanze geografiche e temporali. Raramente la pittrice mostra i visi delle sue figure che ritrae, spesso sono ombre scure che si confondono con lo sfondo o che se ne distaccano violentemente (…)
Paolo Levi, Stefania Bison
(…) Raffaella Pasquali crea composizioni in cui il bilanciamento cromatico fa perno sui cappelli bianchi, indossati delle ombre protagonoste delle sue immagini di vita peruviana.
Elisa Parmesani
PROIETTI ROBERTO
Roberto Proietti è un'artista che non nasconde le sue alte doti pittoriche; non cela infatti quella capacità, oggi rarissima, di eseguire in maniera estremamente verosimile i dettagli in modo quasi fotografico. Partendo quindi da un disegno a dir poco perfetto, Proietti realizza opere con soggetti e tagli moderni, scegliendo quindi immagini nuove e riprendendole in pose inconsuete. (…) Lo stesso avviene nei ritratti, sovente realizzati con l'aerografo, in cui volti di anziani o di bambini, compaiono in particolare da un alto della scena, con tagli originali e singolari.
Daniele Radini Tedeschi
Arte espressionista, solida, matura, vera. La complessa psicologia dei Personaggi, o delle Situazioni, rende all'osservatore una raffigurazione d'insieme realistica e sincera. (…) Un'evidenza particolare merita, inoltre, l'elegante dimensione estetica delle tematiche di raffigurazione, sempre linearmente capaci di espressione di eleganza, d'Arte.
(… ) Così la realtà, simbolica o materiale, diviene appunto un racconto sul mondo reale; su di un tombino dimenticano ma marchiato, sospeso tra le foglie; su di una Statua tanto immensa da essere sola. Un intellettuale parlava - tanti anni fa - di " silenzi urlanti"; una reclame di come parlassero gli spaghetti. Roberto Proietti racconta di come parlino le Cose.
Alfredo Barbagallo
RICCA ELIDE
Elide Ricca nasce in Piemonte nel 1939.
Dopo il diploma magistrale si trasferisce a Milano, dove frequenta la Scuola Superiore d'Arte Applicata del Castello Sforzesco. Agli inizi del suo percorso dell'arte partecipa a molte esposizioni collettive, e nel 1971 propone la sua prima esposizione personale a Palermo. Seguono altre esposizioni in Sicilia, in Puglia, in Liguria e in altre località fra cui Cremona, dove apre uno studio-galleria d'arte.
Ama soggiornare in luoghi diversi e presto il girovagare diventa una necessità dettata dalla sua arte e dalla sua pittura. Soggiorna e pittura nel sud della Francia, in particolare a Nizza e Cannes.
Nei primi anni '90 si trasferisce a Malaga. A Caleta de Velez ha un piccolo studio molto frequentato. Percorre la costa mediterranea verso nord, fermandosi a Valencia, Castellon de la Plana e Barcellona, allestendo esposizioni per le sue opere in gallerie d'arte private o di istituti bancari, di Comuni e Regioni.
Nel 2007 rientra in Italia nella città d'arte di Spoleto in Umbria; in questo periodo frequenta Roma, dove allestisce tre esposizioni personali. La sua arte è composta da impressionismo, astrattismo e "piedi grandi".
Dipinge prevalentemente a olio su tela con pennello o spatola; più raramente è ad acquarello e grafica.
Le sue opere si trovano presso gallerie d'arte, musei e collezioni private in varie parti del mondo.
Attualmente risiede a Spoleto in Umbria, dove continua a dipingere le sue opere d'arte.
RIZZO VENERE
Attratta dall’arte fin da bambina, inizia giovanissima a praticare il mondo artistico guidata dalla zia paterna, con la quale ha modo di visitare mostre, musei e partecipare ad eventi artistico-culturali.
Nel 1988 consegue il diploma di Arti grafiche presso la Scuola di Arti Grafiche Bodoni di Torino, intraprendendo nello stesso anno la sua ricerca artistica professionale in parallelo al lavoro nel campo della grafica. Di origini siciliane, fin dall’inizio del suo percorso rivolge l’attenzione alla sua terra, che con nostalgia e amore inserisce in tutta la sua poetica riassumendone e interpretandone il senso della storia, dei profumi e dei colori della campagna che si porta nel cuore. Interessata in parallelo ai linguaggi dell’arte antica e contemporanea, che indaga allo scopo di esprimersi libera dal rigore del puro concetto grafico, (…) guarda alla valorizzazione artistica e culturale del ruolo femminile e a coloro che riassumono nella loro opera i tratti cromatici più tipici della Sicilia, per condividerne il significato ed esprimere sostegno verso coloro che cercano di riscattare, attraverso il loro lavoro imperniato sulla speranza e sulla positività, lo spirito di una terra tanto afflitta e infinitamente ricca di cultura. Nel 2011, con l’obiettivo di dare metodo e approfondimento alla sua ricerca, si avvicina alla pittura sotto la guida dei docenti dell’Accademia Pictor, dove matura la sua formazione sperimentando differenti possibilità espressive con specifica attenzione all’utilizzo dei colori, che nella sua opera rappresentano il medium espressivo fondamentale attraverso cui interpreta con occhi fantastici tematiche raccontate con una figurazione contemporanea e solare.
SCALERANDI ALESSIO
“Straordinaria inventiva e capacità tecnica, permettono a questo giovane artista […] di esprimersi con libertà e disinvoltura su piani di realtà parallele, dalle cui fonti attinge immagini di forte suggestione.
Sono notturni fiabeschi e misteriosi, con animali umanizzati che si animano sullo sfondo di grandi lune piene, oppure fantastici esseri immersi in universi multicolori e accesi, o ancora impeccabili matite su carta con studi di particolari scientifici, come le gambe di un lupo antropomorfo […].
Alla base della sua poetica, che prede distanza dal simbolismo della paura del “non umano” e del primordiale, vi è un messaggio che scorge ed evidenzia i molti aspetti costruttivi che l’animalità conserva come valore che ci arriva dalla natura più selvaggia.”
Silvana Nota
“Vive nell’opera di Alessio Scalerandi un profondo senso di introspezione coniugata al desiderio di comprendere e osservare la natura attraverso creature fantastiche, metà animali e metà esseri umani, portatori nella sua pittura e nei suoi disegni, di un messaggio che intende sottolineare il valore dell’incontro con universi sconosciuti.
Da studi scientifici e artistici condotti con estremo rigore, nascono personaggi dai contorni fiabeschi, abitanti di un pianeta che, sospeso tra la terra e la fantasia, apre le porte di una dimensione parallela tutta esplorare.”
Marcello Ferrara
SEREDA MARINA
Di origine russa, ma artista italiana, Marina Seredà trasporta nella sua pittura le emozioni di una donna colta, ricca, capace di trasmettere turbamento. Nelle sue opere si fondono l’immaginario e il reale, lei riesce a trasmettere emozioni, cosa ormai ben difficile nell’arte moderna, legando romanticismo e classicismo nozioni ben lontane, se vogliamo, ma capaci di condensare l’inquietudine di un animo che avendo profonde radici culturali si scontra con realtà a volte indifferente. (…) Nei tratti, nell’uso del colore, in quel ripetuto uso del blu con tutte le sue sfumature, un colore appartenente alla cultura europea per eccellenza e del rosso, riscontriamo proprio lo scontro interiore dell’autrice, in cerca di serenità ma, scossa dalla irrequietezza di una giovane donna artista. (…) Marina Seredà è un’artista completa, si cimenta indifferentemente in ogni tecnica: olio, acquarello, tempera, acrilico, tecnica mista ma in ogni sua espressione racchiude fascino, mistero, davanti a una sua opera l’immaginazione si apre, la fantasia vola. Questa è la sua capacità: riuscire a far sognare di fronte a un melograno, a una collina. Nella sua opera costante è il rapporto tra essere umano e natura una fusione che è l’essenza stessa della vita, anche se le sue donne, spesso dallo sguardo triste o sognante lasciano intuire quell’inquietudine che è la molla stessa dell’artista. Non una ricerca di equilibrio, ben presente nel rapporto uomo-natura, ma più una ricerca di rapporto con l’umanità, di necessità di interloquire, al di là di umani interessi, una necessità di soddisfazione nello spirito che solo una donna di profonda cultura può avere. Una pittura ricca di significati che appaga lo sguardo e l’animo.
Paolo Ricci
VENTURI MARIO
Mario venturi nasce a Giano dell'Umbria nel 56, appassionato di pittura sin da giovane.
Più volte selezionato al festival dei due mondi di Spoleto, espone in diverse gallerie tra le quali Milano, Orvieto, Novi Ligure e Genova. Astrattista, sperimenta ricercando sempre nuove tecniche e materiali. Avvicina materiali diversi, le sue opere evidenziano forme e colori ricchi, dalle cromia ricercata, spesso unisce materiali metallici come l'oro, l'argento e il rame.
I suoi quadri sono sempre luminosi, a volte con forti contrasti, ma ricercano sempre l’equilibrio tra lo spazio, forme e i colori.
VAN TOUR VICTOR
Victor van Tour, olandese, costruttore edile e "creatore artistico". Scrive di lui il critico Giuliano Torrebruno ("Proteo"): la sua arte sembra di annunciare :“ho molto del DNA dei miei antenati fiamminghi, ma non correrò mai il rischio di essere accostato a loro”... l'artista piuttosto preannuncia un viaggio la cui destinazione è difficile da capire, un estremo riciclo non della materia, ma della memoria umana, gli scogli, gelosamente salvati e rivalutati, dei tempi passati.
Giuliano Torrebruno
ZAMPOLLO ANDREA
Quella di Andrea Zampollo, è una pittura di segno ordinato, condensato nel tratto e nel colore, ora steso omogeneo, ora con tratti brevi rapidi come la brezza sull’acqua, d’impressione, dando armonia e rilievo alle diverse componenti raffigurate in un insieme figurale che comunica forte espressività, ed una sensazione di profondità di cui mette in risalto i particolari. (…) Andrea ha ritrovato di se, una dimensione dove la magia e purezza del pensiero ideale, hanno un comune denominatore; e la Natura, priva del suo volto ideale, (,,,). Ottima la fattura e la visione d’impianto e la visione d’insieme, che conferiscono alle sue opere, un carattere di soggettività interiore contemplativa, (…) Le sue opere incantano perché ricche di valori morali, benessere e saggezza dell’essenza interiore, trasfigurata sulla tela del narrato. Offrono quella sensazione che solo un vero artista riesce a dare con valente maestria. La fruizione delle tematiche, significa per l’osservatore, compenetrare nello spirito che ha guidato la mano in ogni sua creazione.
Prof. Alfredo Pasolino Critico Internazionale – Expertise d’arte
Andrea Zampollo, laurea in informatica e una scelta artistica condotta con una motivazione poetica e formale precisa: recuperare attraverso il gesto artistico figurale e interpretativo l'essenza più profonda della vita.
Un percorso intrapreso con determinazione e spirito di ricerca, ed espresso in gruppi di opere tematiche al cui interno la valorizzazione della cultura materiale legata agli oggetti della terra e del mondo contadino trovano particolare significato, in quanto testimoni della vita di coloro che ci hanno preceduti. (…)
Silvana Nota - Giornalista e critica d’arte